Enicar MANTAGRAPH
Nel mondo del collezionismo, c'è sempre stata una grande attenzione verso modelli iconici degli anni 60/70 al di fuori dei soliti nomi.
Una voglia di esplorare maisons,potremmo dire, "trascurate" da molti (ma sempre con una nicchia di "fedeli") ma che mostrano caratteristiche che soddisfano in pieno la voglia di vintage.
L'Enicar è una di queste aziende che grazie ad una produzione notevole è riemersa prepotentemente(nei fora esteri si percepisce ancora di più) da un periodo di "dimenticanza" grazie soprattutto ai suoi cronografi da corsa.
C'è stata una rivalutazione improvvisa(non so quanto fisiologica) di modelli come lo Sherpa Graph(su base Valjoux 72) o modelli Sherpa GMT.
Modelli legati al mondo delle corse e a nomi di illustri sportivi,i quali per design,colori e movimento di certo non hanno mai temuto,in passato come ora,confronti con i "rivali".
Ma c'è un modello piuttosto singolare,molto raro, nel panorama dei cronografi Enicar e in generale Swiss Made.Direi più un "unicum".
Un "inflitrato".
Enicar,come ho detto,per alcuni cronografi si serviva di movimenti Valjoux,movimenti quindi svizzeri. Certamente ottimi. Ma nell'offrire un prodotto diverso,ovvero un segnatempo con una "complicazione della complicazione",ovvero un movimento cronografico "FLYBACK",ha agito in maniera inaspettata.Si è rivolta al "nemico".
E chi sarebbe ?....la Seiko ! La Seiko,a sua volta,sul finire degli anni 60 e primi anni 70 ha prodotto una serie notevole di calibri cronografici automatici che di certo non sono passati inosservati,avendo fatto la storia.Non mi riferisco solo ai 6139 con relativa annosa questione del primo cronografo automatico ma anche al calibro 7016,il cuore di questo Enicar Mantagraph.
Non mi è noto con certezza il motivo per cui Enicar abbia scelto proprio il 7016A di casa Seiko, però è molto probabile che la scelta sia stata dettata dall'unicità di questo movimento in quanto era all'epoca il calibro cronografico con funzione "ritorno in volo" più sottile al mondo(soli 6.4 mm) e lo sarà fino al 1987.Anche se piuttosto strana come scelta,direi che Enicar abbia visto bene.
C'è da dire che si sa poco di questo modello Enicar,curiosamente sui fora esteri c'è chi dubitava/ignorava dell'esistenza fino a quasi un decennio fà,anche per via del movimento.
La sua datazione non è immediata ma si fa ricondurre al periodo di produzione del calibro ovvero dal 1972 al 1977,quindi per soli 5 anni. Ricordo che l'Enicar rinomina il 7016A in AR-219.
Ed ecco qui il Mantagraph.
Cassa asimmetrica.Tende ad allargarsi verso l'alto.Una forma molto simile ad un altro modello, il DDM 260.
Lucida sul frontale e satinata solo sul lato.
Vetro plexy.
Vi erano sia modelli in PVD,che in acciaio.
Dials differenti in base al materiale.
Quelli con cassa acciaio presentano due varianti,la mia presenta una sfumatura di colori che varia dal grigio al celeste al marrone.
Contatore unico con doppia sfera per le diverse misurazioni. Sfera centrale rossa. Logo di Saturno ad ore 12. Indici applicati lunghi. Da notare il datario blu/rosso per il sabato/domenica.
Il fondello riporta lo stemma con delfino.
Riporto anche un confronto con il modello principale che monta il 7016,ovvero il Seiko 7016-5001,altrimenti detto "Monaco".
Una voglia di esplorare maisons,potremmo dire, "trascurate" da molti (ma sempre con una nicchia di "fedeli") ma che mostrano caratteristiche che soddisfano in pieno la voglia di vintage.
L'Enicar è una di queste aziende che grazie ad una produzione notevole è riemersa prepotentemente(nei fora esteri si percepisce ancora di più) da un periodo di "dimenticanza" grazie soprattutto ai suoi cronografi da corsa.
C'è stata una rivalutazione improvvisa(non so quanto fisiologica) di modelli come lo Sherpa Graph(su base Valjoux 72) o modelli Sherpa GMT.
Modelli legati al mondo delle corse e a nomi di illustri sportivi,i quali per design,colori e movimento di certo non hanno mai temuto,in passato come ora,confronti con i "rivali".
Ma c'è un modello piuttosto singolare,molto raro, nel panorama dei cronografi Enicar e in generale Swiss Made.Direi più un "unicum".
Un "inflitrato".

Enicar,come ho detto,per alcuni cronografi si serviva di movimenti Valjoux,movimenti quindi svizzeri. Certamente ottimi. Ma nell'offrire un prodotto diverso,ovvero un segnatempo con una "complicazione della complicazione",ovvero un movimento cronografico "FLYBACK",ha agito in maniera inaspettata.Si è rivolta al "nemico".
E chi sarebbe ?....la Seiko ! La Seiko,a sua volta,sul finire degli anni 60 e primi anni 70 ha prodotto una serie notevole di calibri cronografici automatici che di certo non sono passati inosservati,avendo fatto la storia.Non mi riferisco solo ai 6139 con relativa annosa questione del primo cronografo automatico ma anche al calibro 7016,il cuore di questo Enicar Mantagraph.
Non mi è noto con certezza il motivo per cui Enicar abbia scelto proprio il 7016A di casa Seiko, però è molto probabile che la scelta sia stata dettata dall'unicità di questo movimento in quanto era all'epoca il calibro cronografico con funzione "ritorno in volo" più sottile al mondo(soli 6.4 mm) e lo sarà fino al 1987.Anche se piuttosto strana come scelta,direi che Enicar abbia visto bene.
C'è da dire che si sa poco di questo modello Enicar,curiosamente sui fora esteri c'è chi dubitava/ignorava dell'esistenza fino a quasi un decennio fà,anche per via del movimento.
La sua datazione non è immediata ma si fa ricondurre al periodo di produzione del calibro ovvero dal 1972 al 1977,quindi per soli 5 anni. Ricordo che l'Enicar rinomina il 7016A in AR-219.
Ed ecco qui il Mantagraph.
Cassa asimmetrica.Tende ad allargarsi verso l'alto.Una forma molto simile ad un altro modello, il DDM 260.
Lucida sul frontale e satinata solo sul lato.
Vetro plexy.
Vi erano sia modelli in PVD,che in acciaio.
Dials differenti in base al materiale.
Quelli con cassa acciaio presentano due varianti,la mia presenta una sfumatura di colori che varia dal grigio al celeste al marrone.
Contatore unico con doppia sfera per le diverse misurazioni. Sfera centrale rossa. Logo di Saturno ad ore 12. Indici applicati lunghi. Da notare il datario blu/rosso per il sabato/domenica.
Il fondello riporta lo stemma con delfino.
Riporto anche un confronto con il modello principale che monta il 7016,ovvero il Seiko 7016-5001,altrimenti detto "Monaco".
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